La processione della Domenica di Pasqua, oltre al suo significato religioso, segna l’arrivo della primavera con le sue luci ed i suoi colori. Così la memoria del Cristo Risorto e la gioia della Madre nello scoprirlo vivo si sposano con la rinascita della natura e la generale rigenerazione a nuova vita.
Questo connubio produce una tensione emotiva difficilmente riscontrabile altrove perché qui siamo di fronte ad una ritualità che si ripropone nei secoli e gli aspetti scenografici, nello stupendo scenario delle Eolie, prendono aspetti altamente suggestivi.
Anche qui, come la sera del Venerdì Santo, la processione prende le mosse dal Castello, ma non è una sola processione, sono due: quella della Madonna Addolorata e quella del Cristo Risorto.
Per prima parte la processione dell’Addolorata dalla Chiesa dell’Addolorata mentre la processione del Risorto parte qualche minuto dopo dalla Chiesa dell’Immacolata non appena quella dell’Addolorata ha imboccato la via XXIV Maggio.
Questa disposizione sta a significare che l’Addolorata non sa che il figlio è risorto ed infatti indossa un grande manto nero che la ricopre dalla testa fino ai piedi.
Il Risorto per tutto il corso Vittorio Emanuele segue lo stesso percorso dell’Addolorata poi, prima della chiesa di S.Pietro, gira a sinistra per via Maurolico e si dirige a Marina corta.
A Marina corta le due processioni si incontrano, secondo un particolare rituale, dando forma a quello che viene definito l'"Incontro". Entrambe sono precedute da una avanguardia formata da tre persone – al centro il crocifisso e a destra e a sinistra gli stendardi delle confraternite.
L’avanguardia dell’Addolorata è formata da confrati della relativa confraternita e della Pia Unione, quella del Risorto da confrati della Santa Croce di Pianoconte.
Quando le due avanguardie si trovano a poche decine di metri di distanza quella dell’Addolorata si inchina abbassando gli stendardi ed a questo gesto risponde l’avanguardia del Risorto nello stesso modo.
Il rito viene ripetuto tre volte, tre inchini per uno a tempi intervallati. Al terzo inchino cade il manto nero della Madonna che libera alcune colombe che prendono il volo. A questo punto le due statue si fronteggiano al centro della piazza e si inchinano anche loro.
- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, sulla base di informazioni tratte dal sito "EolieLive".
- Foto tratte dal sito "EolieLive".
S. Messa della Domenica di Pasqua nella Cattedrale di Lipari



